Archivi categoria: Riflessioni

Tanto rumore per un nonnulla

Non riesco a comprendere perché tutta questa attenzione mediatica su Alex Schwazer. Voglio dire, il caso è chiuso: il colpevole ha ammesso il reato, sono stati presi gli immediati provvedimenti del caso e le condanne arriveranno; ma non capisco perché accanirsi ulteriormente. Intervistare o quasi pretendere i pareri dei familiari e delle persone a lui care mi sembra particolarmente eccessivo: ho un sentito un giornalista televisivo dire che la sua ragazza (la campionessa del pattinaggio artistico Carolina Kostner) «si è chiusa in un silenzio assordante». Mi chiedo: assordante di che? Per dare un segno di inequivocabile disassociazione con il reato commesso dal suo ragazzo cosa dovrebbe fare, lasciarlo?! Penso che queste siano le punte dell'iceberg del nostro mondo dorato della notorietà, dove quando vinci tutti ti osannano, ti offrono contratti di sponsorizzazione e quant'altro, e appena commetti uno sbaglio tutti sono pronti non solo a liquidarti, ma a spalarti fango addosso. Inizio a pensare che oggi sia proprio vero che un atleta vincente è condannato a vincere e basta, deve essere una "macchina da guerra".

Ma quello che non capisco sono i "metri di fango" sbilanciati, direttamente proporzionali al sensazionalismo del momento e non alla reale gravità dei fatti. Penso per esempio a casi ben più gravi e tuttavia meno eclatanti come quello di Riccardo Riccò: uno che per sua ammissione ha praticato autoemotrasfusione (conservando il proprio sangue nel frigorifero di casa per 25 giorni) e accusando di conseguenza un blocco renale, merita giustamente la squalifica che gli è stata comminata, ma dovrebbe scaturire più di un interrogativo, e dibattiti su dibattiti su come si può arrivare a fare una cosa così orribile e rischiosa per la salute.

In ogni caso con tutti i problemi che al giorno d'oggi il mondo ha, penso che la positività all'EPO di Alex Schwarzer sia la cosa meno importante. Ha sbagliato e pagherà, ma dovremmo tutti tacere un po' di più. Mentre dovremmo iniziare a parlare di quello che veramente non va.

Non esageriamo con la tecnologia

Qualche giorno fa mi sono imbattutto sul video riportato sopra, la cui fonte è Repubblica.it.

Io sono un appassionato di tecnologia da quando ero un fanciullo di 7-8 anni, e penso che quello che può realmente aiutare un bambino è comprendere la logica con cui si comporta e si comanda un elaboratore elettronico, insieme l'informatica (la scienza, da non confondere con la ridicolaggine stile ECDL, che sarà anche utile ma è tutt'altra roba), con cui oggi può essere tranquillamente assimilato qualsiasi mezzo che abbiamo tra le mani. La logica e l'informatica sono importanti aspetti matematici che saranno sempre più importanti nella vita moderna, che ci potranno e ci stanno già semplificando più o meno la vita.

Di questo uso passivo e "bovino" della tecnologia, soprattutto da parte dei neonati, se ne può e se ne deve fare a meno: non aiuta affatto l'apprendimento dei bambini, anzi lo altera. E penso che il motivo sia perché in questa maniera le loro prime esperienze nascono in un ambiente virtuale anziché in quello reale: noi adulti finora siamo cresciuti nella realtà percependo il virtuale come una riproduzione simulata (e quindi approssimata, semplificata) della realtà; se le nuove generazioni fin da neonati cresceranno in un ambiente virtuale, come vedranno la realtà? La realtà non è MAI (scientificamente parlando) una riproduzione simulata del virtuale.

Per cui - per il bene dell'umanità - non esageriamo con la tecnologia.

Lavori, per tutti ma non per chiunque

Qualche giorno fa è morto Steve Jobs, il fondatore di aziende come Apple e NeXT e amministratore delegato di Pixar (in origine costola di LucasFilm di George Lucas). E improvvisamente la massa viene acculturata su questo personaggio, altrimenti relegato alle solite pagine di riviste e giornali dedicate alla tecnologia. Onestamente me ne stupisco qui in Italia, dove alla tecnologia o al mondo dei nuovi media non solo viene dedicato poco spazio, ma quando se ne parla ne vengono spesso citati solo i misfatti. Perché questa volta invece si decantano le lodi per questo uomo? Sicuramente perché ha influenzato la società, su questo non ci sono dubbi: quante volte ci si è imbattuti nella scena seguente?

- Ho comprato un lettore MP3 della <marca_qualsiasi_ma_non_apple>. - Ah, hai preso un iPod.

Le trovate della Apple - il Macintosh (probabilmente la declinazione di Personal Computer più vicina a quella che conosciamo oggi) e i vari iQualcosa - hanno veramente dato una svolta ad una società che vedeva la tecnologia come qualcosa dedicato solamente ai professionisti e ai nerd, rendendo le cose maledettamente facili e belle. In breve la parola magica è immediatezza: sia nelle forme dei suoi device (immediatamente belle e accattivanti), sia dei suoi sistemi operativi (Macintosh e Mac OS X prima e iOS poi), sia nella comunicazione (immediatamente comprensibile anche ai novizi, ed anche ironici nella serie Mac vs PC).

Ma per quanto riguarda il sottoscritto, la genialità di Steve Jobs finisce qui. Per me non è stato un guru, un "Leonardo Da Vinci" contemporaneo come hanno scritto in tantissimi, e il gioco delle tre mele (quella di Eva, quella di Newton e quella di Jobs) e quant'altro. Faccio mio lo slogan dei primi iMac: think different. Sì, perché io penso proprio in maniera differente. Io penso che sia stato un grandissimo innovatore del mercato tecnologico, con uno spiccato senso del marketing e che indubbiamente ha fatto un lavoro migliore - alla lunga - di Bill Gates e della Microsoft: tecnicamente non ci voleva gran ché, ma per quanto riguarda tutto il resto del lavoro in termini di marketing, appeal, pubblicità e quant'altro sta alla base della buona riuscita di un prodotto commerciale, sotto la sua direzione la Apple ha fatto un lavoro titanico. Questo gli va onestamente riconosciuto.

Ma quando si dice che ha cambiato il nostro mondo e tutte le altre menate che la televisione ci sta buttando addosso, mi sento urticare dietro la schiena. Soprattutto quando a condurre queste trasmissioni sono personaggi - giornalisti del servizio pubblico su cui non metto in dubbio la professionalità, ma che quando parlano di tecnologia è meglio che lascino parlare qualcun altro - che dicono che "grazie a lui abbiamo un modo di comunicare con il mondo e con ognuno di noi che altrimenti non ci sarebbe stato" e che "senza Steve Jobs non avremmo il mouse"1, oppure che "Amazon dovrebbe ringraziare Steve Jobs, perché senza gli strumenti usciti dal suo genio creativo non esisterebbe" o ancora che grazie a lui abbiamo il cambiamento sociale che ha portato alla primavera araba2, penso che siamo veramente al frullatore della conoscenza, dove possiamo dire tutto e il contrario di tutto. Se a scuola mi chiedessero "Chi ha inventato l'automobile?" e io gli rispondessi "Henry Ford" non penso che prenderei un bel voto... Tutte le eccezionali cose decantate sopra infatti si devono a ricercatori universitari, a liberi imprenditori e all'intera umanità - noi stessi - della Rete, che può esistere grazie a persone che hanno lasciato libero e collaborativo lo sviluppo di essa, non di certo a Jobs.

E ancora - come soleva dire spesso Jobs nei suoi quasi messianici Keynote - there's one more thing, c'è un'altra cosa. Ma per questa lascio la parola a Richard M. Stallman, il VERO filosofo dell'informatica, riportando quanto ha scritto sul suo sito web:

Steve Jobs, the pioneer of the computer as a jail made cool, designed to sever fools from their freedom, has died. As Chicago Mayor Harold Washington said of the corrupt former Mayor Daley, "I'm not glad he's dead, but I'm glad he's gone." Nobody deserves to have to die - not Jobs, not Mr. Bill, not even people guilty of bigger evils than theirs. But we all deserve the end of Jobs' malign influence on people's computing. Unfortunately, that influence continues despite his absence. We can only hope his successors, as they attempt to carry on his legacy, will be less effective. Verbatim copying and redistribution of this entire page are permitted provided this notice is preserved. Steve Jobs, il pioniere del computer come una prigione dorata, progettata per separare gli sciocchi dalla loro libertà, è morto. Come disse il sindaco di Chicago Harold Washington dell'ex sindaco corrotto Daley, "Non sono contento che sia morto, ma sono contento che se ne sia andato." Nessuno merita di dover morire - né Jobs, né Mr. Bill, neanche le persone colpevoli di mali peggiori di loro. Ma noi tutti meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs nell'informatica di massa. Sfortunatamente, quest'influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel tentativo di portare avanti la sua eredità, siano meno efficaci. La copia letterale e la ridistribuzione di questa intera pagina sono consentiti a condizione che questa nota sia riprodotta.

Si può essere d'accordo che il padre del Software Libero, il fondatore della Free Software Foundation, abbia palesemente esagerato. Ma mica poi più di tanto. Per il sottoscritto, che cerca di vedere - per quanto possibile - l'eticità delle cose, è alquanto giusto ricordare quanto sia poco libero il mondo Apple. Perché quello che Jobs è riuscito a creare è un ecosistema tecnologico: un mondo tutto fatto di mela, dal computer iMac e Macbook, all'iPod, all'Apple TV, all'iPhone, all'iPad fino all'iCloud. In questo è stato sicuramente il maestro, battendo Microsoft (scoperta sul lato mobile) e Google (scoperta sul lato hardware). Un ecosistema tuttavia chiuso, chiusissimo, fortemente dipendente da quanto viene venduto nel suo App Store, o meglio da quanto un'applicazione rispetti le regole di Apple per poter entrare nel suo negozio. Un esempio forse eclatante è il caso di Phone Story, la app che è stata rimossa perché "rappresentava violenza e abuso di bambini" e "mostrava contenuti crudi"; peccato che quel gioco mostrasse i lati oscuri della produzione degli stessi iPhone e di altri smartphone, "dagli orrori legati all'estrazione delle materie prime in Africa" (il Coltan in Congo, ad esempio) "alle condizioni di lavoro degli operai delle fabbriche di assemblaggio in Cina", fino all'e-waste in Pakistan (fonte). Mi viene sempre di più da dire che il mondo Apple è "solo fumo agli occhi", e oltre la nebbia cosa rimane? Rimane una società imbrigliata ad un mondo chiuso dalle app, dove "c'è tutto quello che ti serve", secondo la Apple ovviamente. Perché ad esempio un utilissimo programma libero come VLC media player è stato gentilmente rimosso, mettendo in luce tutta la differenza fra l'EULA dell'App Store e la GNU GPL (fonte). Questioni di licenze d'uso, per qualcuno finezze, ma se una licenza libera (come la GNU GPL) non può entrare nell'App Store, allora il mondo Apple non si può dire aperto. E allora non è tanto differente dal così nemico emisfero Microsoft, che continua a proporre un mondo dove il codice sorgente è chiuso, e dove quindi non sappiamo come sono fatti e soprattutto cosa esattamente fanno i sistemi operativi: è stato per caso che qualcuno ha scoperto che gli iPhone inviavano di continuo ad Apple la loro posizione geografica, insomma che ci stavano monitorando (alla faccia dello spot della Apple per il Macintosh, dove abbattevano il mondo orwelliano di 1984). Possiamo dire che era una svista, ma se tutto il software fosse libero questa svista sarebbe stata corretta in pochissimo tempo da chiunque, mentre Apple lo ha fatto solo quando ha ritenuto il momento di farlo.

Questo è il mondo che mi rifiuto di vivere, per questo per me Steve Jobs non è stato un guru, semplicemente è stato un grande imprenditore e innovatore. Ma forse è per questo che ce lo propongono come esempio di vita: il classico self made man. La classica visione individualista.

Alla faccia della generazione social...

Note

1. Nelle fasi iniziali di "Jobs, l'uomo che sussurrava al futuro" della puntata speciale di Agorà di giovedì 06/10/2011 (richiede Silverlight, o Moonlight su sistemi GNU/Linux). Torna su 2. Nel servizio "Tributo a Steve Jobs" della puntata di Unomattina di venerdì 07/10/2011 (richiede Silverlight, o Moonlight su sistemi GNU/Linux). Da notare che la musica utilizzata nel servizio di Giovanna Botteri è "Solar Sailer" dei Daft Punk, tratto dalla SoundTrack di TRON:Legacy 🙂 Torna su

Update: sono riuscito a trovare questa fonte, in cui verrebbe spiegato il perché del paragone fra Steve Jobs e Richard J. Daley che Stallman presenta. Secondo l'articolo, Daley era un politico mai direttamente  condannato, ma che tuttavia guidava un establishment di amministratori corrotti dal crimine organizzato. È doveroso sottolinearlo per comprendere il parallelo effettuato da Stallman tra Daley e Jobs. È difficile dissentire, se si considera Jobs il simbolo di Apple negli ultimi vent’anni. In sostanza penso che più che con Jobs, Stallman ce l'abbia con Apple, ma siccome la Apple è incarnata dalla figura di Jobs...

Consuntivi di fine anno

Anche questo anno è giunto al termine, ed inevitabilmente giunge il momento di fare bilanci, inventari eccetera. In tal senso ne approfitterò per parlare di cosa mi è capitato negli ultimi tempi, visto che ho lasciato abbandonato il Blog per tantissimo tempo: anche questo è un pauroso segnale di quanto Facebook stia invadendo la mia vita privata. Onestamente preferisco il Blog al Social Network, è molto più personale, ma quest'ultimo è così rapido ed immediato... E poi io non ho più tanto tempo, o se vogliamo non me ne prendo più un po' per scrivere della mia vita 🙂 Comunque chiedo scusa a tutti quelli che non risiedono nel Social Network per antonomasia e torno a raccontare quello che è successo nell'ultimo... negli ultimi periodi!

Partiamo dall'Università, in cui sembra che abbia acquisito una certa continuità di attenzione, impegno e rendimento; quello cioè che volevo riacquistare da anni. E' incredibile notare quanto per un buon annetto mi spremessi le meningi per cercare di capire dove stessi sbagliando, senza ottenere nessun risultato utile e - fra l'altro - senza ottenere nessun miglioramento nel rendimento. A rendere tutto questo possibile sono stati a mio avviso due fattori: il primo penso sia indubbiamente la Fede, che mi ha permesso di riottenere la serenità e la pazienza di riaprire i libri e di applicarsi e di non disperarsi eccessivamente se qualche cosa non va, il secondo penso sia la mia nuova attività sportiva -  seppur limitata - del ballo, che ha giovato pienamente dal punto di vista psicofisico e dal punto di vista della concentrazione, oltre ad avermi ricordato che se ci si prepara bene ad una gara i risultati poi arrivano (non facendo più gare sportive dalle scuole medie me l'ero un po' scordato). Quest'estate sono riuscito a preparare due esami (Diagnostica e Controllo LS e Sistemi di Controllo Distribuito LS) che avevo già tentato l'anno scorso: questo mi ha reso molto felice perché mi ha mostrato proprio il cambio di pagina di cui parlavo: l'anno scorso è stato difficilissimo prepararsi per questi, mentre quest'anno mi è pesata molto meno, e l'impegno è stato inversamente proporzionale a tale peso. Purtroppo non sono riuscito ancora a passare Sistemi Logistici LS (che sono deciso a dare dopo le feste natalizie), anche se di quello ho consegnato il progetto qualche giorno fa con un buon risultato.

Continuiamo poi con la mia vita privata. L'estate non è trascorsa solo sui libri, anche se non posso dire di aver fatto chissà cosa. Diciamo che è stata molto abitudinaria, con qualche giornata dedicata al puro divetimento. Durante la settimana studio mattina e pomeriggio, poi la sera uscita con gli amici o a ballare. Quest'anno sono riuscito a ballare due sere a settimana: il martedì andavo al Barcelona di Bagnacavallo (RA), dove si teneva un corso gratuito di avviamento alle Danze Folk Romagnole e poi si ballava Boogie Woogie, il giovedì si ballava Boogie Woogie alla Via en Rose qui a Imola. E' capitata anche qualche puntata in piscina nel tardo pomeriggio: so benissimo che arrivavo quando gli altri andavano via e quando le mie amiche erano già lì da almeno un'ora e mezza, ma in questo modo riuscivo a conciliare equamente studio e svago, oltre al fatto che essere in piscina verso fine giornata ha i suoi indubbi vantaggi sulla pelle, specie la mia che è molto chiara. Dicevo delle giornate dedicate al puro divertimento: sono state isolate ma parecchie, e inoltre ho provato cose che non avevo mai fatto. In primis ho trascorso un weekend con i miei a Ljubljana, per portarli nel bellissimo posto che avevo visitato con l'Università alla fine dell'anno scorso. Un viaggio nato così per caso, ma che è stato molto bello: la cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che per la prima volta sono io che ho organizzato la vacanza ai miei piuttosto che il contrario, e il risultato è stato direi buono visto che ci siamo divertiti tutti. Poi ho trascorso un weekend con i miei amici in campeggio a Marina di Ravenna (RA): sebbene fosse la seconda volta che andavo in campeggio, era la prima in cui andavo con la tenda anziché il bungalow. A parte la notte, dove dormire è stata dura (nel vero senso della parola, dormir per terra col sacco a pelo non è comodo comodo), è stata un'altra esperienza da 10+, che mi piacerebbe riprovare. Inoltre - dopo tanto tempo che non ci andavo - sono tornato nei parchi divertimenti: per la prima volta sono stato a Mirabilandia, dove - come mio solito - non ho fatto gran ché, forse perché non mi piaceva molto il posto; poi sono andato a Gardaland, dove invece ero già stato altre volte. Qui, però, per la prima volta sono riuscito a fare quasi tutte le attrazioni "grosse" (escludendo il Blu Tornado, lo Space Vertigo e il Top Spin). Difficile dire quale sia stata la più divertente, sono indeciso fra il Mammut (il family Roller Coaster più grande d'Italia) lineare, rapido e soprattutto lungo (durerà circa 2-3 minuti) e il Sequoia Adventure, quello dove si sta a testa in giù. Per me che non faccio mai le giostre adrenaliniche, anche le più semplici, è stato un passo importante, come superare delle paure interiori che si hanno da sempre.

Per quanto riguarda invece le attività con l'ImoLUG, l'associazione ha incrementato gli sforzi interni ed esterni. Internamente siamo riusciti a fissare incontri mensili mediante i quali conoscersi e cementare il gruppo (mossa a mio avviso azzeccatissima), esternamente abbiamo realizzato una serie di incontri aperti al pubblico per la diffusione della cultura informatica nel senso più ampio, quindi non tanto GNU/Linux ma piuttosto parlare di informatica e tecnologia, di reti informatiche ecc. Incontri realizzati a Granarolo Faentino e a Imola, oltre al consueto doppio LinuxDay di fine ottobre, quest'anno degnamente ospitato a Imola dall'ITIS "Alberghetti". Inoltre l'ImoLUG si è fatta promotrice ed attuatrice del progetto "Insieme con PinetoLUG" per realizzare una sorta di Internet Point libero e gratuito riassettando gratuitamente vecchi PC in disuso e configurandoli con GNU/Linux (una bella pratica di trashware) per permettere alla popolazione di Pineto - paese colpito dal sisma in Abruzzo - di poter comunicare con amici e parenti lontani. Progetto concretizzato con la consegna di diverse postazioni a Pineto che andranno alla biblioteca comunale della città. Devo ringraziare tanto il direttivo ed i miei colleghi associati per tutte queste iniziative, non sono di certo mie! Io sono solo un associato che quando può cerca di prestare manodopera e condividere il misero know-how che possiede per rendere possibili questi eventi.

Se l'anno scorso il passo importante è stato associarmi all'ImoLUG, quest'anno la pietra miliare è stato diventare un ballerino agonista - seppur a livello amatoriale - nella Danza Sportiva FIDS con il Club The Stars. Un'esperienza che - come ho avuto modo di esprimere nel corso dell'anno - mi ha permesso di chiudere un libro della mia vita ed iniziarne un altro. Un vero e proprio spartiacque è stato rappresentato dalla vittoria del Campionato Regionale ad inizio marzo. Da lì poi si sono succedute le altre vittorie: al Trofeo Città di Cesena, al Trofeo "Fred&Ginger" (a Forlì) e alla Coppa Emilia Romagna Amatori. Vittorie tutte piuttosto facili, visto che ero da solo o al massimo con una coppia sfidante, comunque sufficienti a farmi ritrovare quella grinta e quella fiducia nei miei mezzi che da tempo avevo perso. Unico neo: non aver potuto partecipare al tradizionale spettacolo dell'Epifania perché ero ammalato.

Dal punto di vista sportivo, un elogio a Ross Brawn e a tutta la Brawn GP, piloti compresi. Hanno meritato la vittoria del Campionato del mondo, così come le mie felicitazioni vanno alla Red Bull - bravissima a recuperare tecnicamente nel corso del Campionato partendo dalla macchina più difficile da adattare al nuovo Double Decker - e a Felipe Massa, che potrà tornare tranquillamente a fare quello che gli piace di più dopo un incidente gravissimo, che si spera non si ripeta più.

E l’ambito affettivo? La cosa positiva è che finalmente sono riuscito a darmi una smossa, la cosa negativa è che non mi è andata bene. E dire che credevo che stavolta fosse la persona con cui costruire qualcosa di importante per entrambi ... Ma si sà, per queste cose bisogna essere in due. Spero solo che lei non abbia a pentirsene. Bisognerà continuare ad aspettare, continuando serenamente la propria vita. Prima poi un'altra occasione arriverà ...

Propositi per il nuovo anno? Concentrarmi sull'Università e cominciare piano piano a tagliare qualche ramo secco dall'albero della mia vita. Lo so è triste, però se quest'anno ho cominciato, grazie a Dio, ad occuparmi in parte anche di me stesso, occorre continuare nel personale lavoro di ottimizzazione. Gli amici e il resto che colora la vita - a cui voglio un bene infinito - sono tutti doni del Signore, che continuo e continuerò a ringraziare e che prego affinché siano sempre con me.

Tribute to MJ, the King of Pop

La scena d'effetto per il finale del Tributo a Michael Jackson (dallo speciale di Italia 1)

La scena d'effetto per il finale del Tributo a Michael Jackson (dallo speciale di Italia1)

Un palco vuoto, l'occhio di bue sul microfono al centro, la musica in background che è già partita. Manca solo il cantante. Michael, dove sei? "Ma sono qui, non mi vedi?!", sembra dirci nella foto proiettata sullo sfondo, ripetendo quasi lo scherzo che faceva nel videoclip di Liberian girl, dal quale quella foto proviene. Questa volta però manca proprio lui, ma solo fisicamente; perché lo spirito, la musica e gli ideali che hanno mosso Michael a diventare una "Leggenda Americana" - come l'onorificenza che gli è stata consegnata dal Congresso degli USA nel corso dell'evento - partendo dalle periferie dell'Indiana sono stati sempre presenti per tutto l'arco della celebrazione.

Un tributo veramente speciale, che mi ha fatto sinceramente piangere più volte: lo so che io sono un tipo che si emoziona facilmente, ma onestamente non pensavo di emozionarmi così tanto. Merito della potenza espressiva della Black Music targata Stevie Wonder, Lionel Richie, Mariah Carey, Usher e tanti altri, alternata al gospel (come il canto d'inizio "We are going to see the king"); ma soprattutto merito delle belle parole delle molte persone intervenute, provenienti dai più svariati ambiti (alcuni purtroppo tagliati per fare spazio alla pubblicità, mi è toccato di fare zapping fra un canale e l'altro): attrici come Queen Latifah e Brooke Shields (che cita "Il piccolo principe"), colleghi come Smokey Robinson, produttori come Berry Gordy, sportivi come Kobe Bryant e Magic Johnson, pensatori come i figli di Martin Luther King, pastori come il Reverendo Al Sharpton (amico di famiglia dei Jackson). Quando una persona viene ricordata così "a tutto tondo" allora vuole dire che quella persona è davvero grande. Molti in quella serata - secondo me a ragione - lo hanno definito "il più grande showman di tutti i tempi". Anche se le frasi secondo me più significative le ha pronunciate proprio il Reverendo Al Sharpton

"E’ stato Michael a riunire Neri e Bianchi, Asiatici e Latini, a farli stare insieme. [...] Michael ci ha fatto amare l’altro. [...] Non sono venuto qui per dire addio a Michael. Ma per dirgli grazie. Grazie, grazie, grazie.“

Sintesi live dell'evento e fotografie su http://live.gossipblog.it/

… sbagliando si impara ;-)

Negli ultimi tempi ho riletto più volte uno degli ultimi post che ho scritto, unitamente ai pochi (ma buonissimi) commenti che ho ricevuto su Facebook (visto che il mio Blog è visibile anche da lì), accorgendomi che c'era qualcosa che stonava con il mio pensiero, anche se la mia opinione, in quel momento forse dettata da molta stanchezza (ho avuto una settimana piuttosto difficile dal punto di vista del sonno) e fretta, era quella lì.

Due settimane fa, cercando di cominciare a riordinare alcuni vecchi file dell'Hard Disk di Melchior, sono incappato nel copione del "Processo a Gesù" di Diego Fabbri che abbiamo recitato due anni fa. Mentre l'avvocato accusatore, scettico di fronte ai miracoli del Nazareno, tenta di screditare queste testimonianze supponendo che dietro a queste manifestazioni ci siano dei "trucchi", alle accuse di inventarsi tutto risponde "Io non invento. Interpreto. Io uso la ragione e dò spiegazioni logiche e razionali." Il che mi ha fatto capire dove stavo sbagliando: in certi casi, come questi, la sola ragione può fare ben poco. Da qui forse l'errore di valutazione, anche perché - ed è questa la domanda che mi ha turbato per tutta al giornata di venerdì - se pensassi veramente ciò che ho scritto, come riuscirei a spiegarmi il motivo per cui da ormai 6 anni vado una volta al mese ad animare la Messa alla Casa di Riposo? Non certo per farmi bello agli occhi degli altri, motivazione tanto misera quanto stupida. Ci vado (ed invito gli altri a farlo) perché credo che donare un po' di tempo e portare la freschezza della gioventù dentro la quotidianità di una casa per anziani sia un modo per testimoniare l'Amore che ci viene chiesto di donare agli altri, e alimentare così quella Speranza che nelle situazioni di sofferenza è quella che ci permette di vivere con spirito positivo.

Ma se io cerco di donare Speranza a loro, perché era giusto privarla ad Eluana? Da qui il controsenso di quanto affermavo qualche giorno fa. No: la soluzione della morte non è stata giusta. Su questo voglio fare chiarezza.

L'incontro in Parrocchia di venerdì scorso, inoltre, è stato per me molto importante, sia per ascoltare esperienze che solidificano questa opinione, sia per esprimere il mio pensiero e le sue evoluzioni (che non ero riuscito ancora a depositare in questo spazio) a chi aveva letto le mie affermazioni. E devo dire che, seppur magari sbagliando, sono rimasto soddisfatto di porre quanto meno il dubbio: solo interrogandosi si è capaci di giungere ad una risposta convinta su un argomento, creandosi così un'opinione personale e non seguendo le mode o le credenze comuni.

E poi è sbagliando che si impara 😉

Che la Fede illumini le nostre menti

Visto che ho promesso che ne avrei parlato, esprimo qui la mia posizione in merito alla vicenda della morte di Eluana Englaro.

Ho già espresso la mia posizione in merito alla questione prettamente politica della vicenda. Le Istituzioni, vista la decisione definitiva e incontrovertibile di un organo dello Stato, dovevano accettare rispettosamente la sentenza senza questa ingiusta ma soprattutto inutile messa in scena.

In merito alla mia opinione: io sono credente, e in quanto credente sapere di una famiglia che decide per la morte della propria figlia mi turba profondamente e mi rende triste, perché risuona come la morte stessa della Speranza. Ma queste scelte sono difficilissime, e penso che sfinirebbero anche la persona più forte. E obbiettivamente, a me pare quanto mai sbalorditivo come il padre abbia potuto sopportare tutto ciò per ben 17 anni, quando i medici sostengono che le probabilità di risveglio decadono col passare del tempo e già dopo 10 anni sono pressoché nulle; e soprattutto in questo caso, dove secondo quanto sono arrivato a documentarmi (purtroppo ho perso il link, appena lo trovo lo metterò), la sola parte del cervello funzionante in Eluana era il cervelletto, quello che determina le funzioni basilari che mantengono in vita un essere vivente. Probabilmente era questo l'unico motivo per cui era tenuta in vita, in quanto non era evidente il caso di morte celebrale per cui è possibile dichiarare morta - per la legge italiana - una persona anche se questa fisicamente non lo è ancora, come è stato per esempio per Ayrton Senna (caso che mi ha fortemente spinto a documentarmi e a fare confronti sulla vicenda).

La cosa che non comprendo è l'opposizione ferrea delle posizioni pro-vita (che molto spesso sono a me accomunate dalla stessa mia Fede) quando lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica dice (grazie Derek, mi hai illuminato 😉 )

L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'“accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

(Catechismo della Chiesa Cattolica, vedi paragrafo 2278)

Direi che la situazione in cui versava Eluana ricade in questo caso, sotto più aspetti.

  1. La situazione fisica e clinica di Eluana era critica e le cure somministrate (come medicinali per evitare il coagulo del sangue e le crisi epilettiche dovute allo stato del suo cervello) le permettevano solamente di non morire, e non di tornare a vivere. Un "provvedimento sproporzionato" rispetto ai risultati attesi (mi sembra evidente) e "oneroso" (direi che cure del genere ininterrotte per 17 anni non so quanto possano costare, visto che le semplici rette dell'assistenza agli anziani non autosufficienti alle volte possono risultare più elevate della pensione dell'anziano stesso, diventando così a carico dei familiari; senza contare l'onerosità "morale" del tutto).
  2. La volontà da parte di Eluana era stata manifestata: anche se non ritenuta esplicita, mi pare alquanto "ragionevole". In ogni caso visto che non era in condizione di esprimere un parere, chi ne ha più legalmente diritto se non il padre, divenuto poi tutore rispondendo legalmente per la figlia?

Anche qui non riesco francamente a comprendere le barricate e le ingiuriose accuse nei confronti del signor Englaro, che invece non si merita tutto questo. Anzi, ha lottato alla luce del sole per vedersi riconosciuto un diritto legittimato sulla carta da tutti, ma che nessuno inspiegabilmente sapeva concedergli, e per questo merita il massimo rispetto. Anche in paragone a tanti casi di corruzione e di accordi illeciti (di ogni tipo) che avvengono nel nostro Paese.

Per tutti questi motivi, anche se a malincuore, credo che la decisione sia stata giusta e penso inevitabile. La morte fa parte della vita, e non possiamo estraniarci da essa, anche se il nostro istinto è quella di rigettarla continuamente. Forse perché crediamo che la nostra vita non avrà mai fine, ma quella a non avere mai fine è la nostra vita spirituale, che non può continuare senza la triste fine della nostra vita terrena. Ecco, io vorrei che ogni persona che si dichiara credente si soffermasse su questo: perché se non abbiamo fiducia che ciò sia vero - costringendo una persona che non potrà mai oggettivamente risvegliarsi dal limbo del coma a vivere in quello stato - saremo d'ostacolo all'anima di quella persona che vuole tornare al Padre, ma soprattutto al Padre stesso che chiama evidentemente a sé quella persona.

Update: qualcosa è cambiato...

Lo Stato sono Io o è il mio tutore?

Oggi ho ricevuto una mail interessante su Facebook, inviata a tutti gli iscritti al gruppo Campagna per lo sviluppo della cultura e del mercato digitale. In questa mail l'avvocato Marco Pierani (fondatore del gruppo) parla dell'emendamento al Decreto Sicurezza riguardante il filtraggio di contenuti che istigano a delinquere o a disobbedire alle leggi (apologia di reato) sulla rete Internet (ma non solo, più in generale si intende in qualsiasi spazio pubblico). Avevo saputo di questo emendamento ritenuto da molti una vera e propria censura, per il quale manca solo l'approvazione alla Camera dei Deputati, ma non mi ero ancora informato in merito. Oggi ho dato un'occhiata ai link indicati dall'Avv. Pierani, confermandomi il parere già sentito da altri e rimanendo piuttosto sbigottito. In primis segnalo questo video su YouTube che contiene un'intervista al Sen. Gianpiero D'Alia. Posso anche ritenere  moralmente condivisibile quanto riportato dal Senatore, ma francamente i nobili intenti proposti - per i quali la soluzione a parole sembra così tanto facile - si scontrano con la possibilità pressoché minima (se non addirittura nulla) di essere attuati. Il motivo non lo spiego io perché non mi ritengo così tanto esperto, ma lo spiega benissimo - a mio avviso - questo articolo di Stefano Quintarelli (che invito caldamente - o se volete vi obbligo - a leggere).

Purtroppo (o meglio per fortuna) è impossibile oscurare un sito, specie se essi sono "portaloni" o social network come YouTube o Facebook, o qualsivoglia sito ospitato all'estero. Ne è un esempio lampante l'"oscuramento" avvenuto qualche tempo fa per The Pirate Bay: il sito non era più raggiungibile se si utilizzavano i DNS forniti dai provider italiani, (questo perché gli veniva semplicemente chiusa la "strada" per arrivarci, perché il sito in sé non poteva essere chiuso) ma se venivano utilizzati DNS stranieri (come OpenDNS, molto più efficiente di quelli nostrani) il sito era liberamente accessibile (quella "strada" non risultava chiusa). Inoltre quali reati vengono compresi fra quelli a rischio oscuramento in caso di incitamento? Ciò non viene specificato. Per cui se io invitassi tutti voi a non accendere i fari dell'auto di giorno anche fuori dai centri urbani" rientrerei nell'apologia di reato, e quindi il mio Blog potrebbe essere chiuso. Da qui si capisce perché in molti gridano alla censura: persino Google Italia, per bocca di Marco Pancini (resposabile per le relazioni istituzionali di Google in Italia) pare molto preoccupata, sottolineando che per il tipo di reati citato dal Senatore D'Alia ci sono già regolamenti e leggi che impediscono queste cose. A conclusione dell'intervista, lo stesso Pancini dice

"Stiamo parlando del reato d’opinione. A me pare l’abc del diritto."

Ma personalmente da questo momento storico in cui si trova l'Italia non potevo aspettarmi altro. Sinceramente in questo periodo sono molto preoccupato, e non solo per il fatto che fra una settimana ci sarà il primo parziale di Matematica Applicata ;-). Il fatto è che si sta facendo molta confusione. Per quello che ho imparato a scuola in merito al Diritto e all'Educazione Civica, i Poteri del nostro Paese sono suddivisi e consegnati a tre organi differenti: quello Legislativo al Parlamento, quello Esecutivo al Governo e quello Giudiziario alla Magistratura. Sempre più spesso, invece, il terzo potere viene indebolito dagli altri due. Ma negli ultimi giorni sembra che il secondo organo si sia dotato di un ulteriore Potere: quello Moralizzatore. Il caso in questione ne é un esempio evidentissimo. Ma ritengo anche che il caso recente di Eluana Englaro vada annoverato fra le decisioni moralizzatrici delle nostre Istituzioni. A prescindere dalle opinioni - in merito alla quale esprimerò la mia posizione a breve - le nostre istituzioni hanno combinato un vero proprio quarantotto, ingannando anche noi cittadini. Per me infatti è stato completamente sbagliato l'approccio che si è venuto a creare, ovvero il tentare a tutti i costi di emanare una legge su argomenti così importanti come la vita e la morte in soli tre giorni quando per provvedimenti meno importanti si impiega molto più tempo. Su questi temi si può - e si deve - discutere per mesi mettendo attentamente a confronto le varie posizioni (in questo caso comunità scientifiche, mediche e religiose di tutte le estrazioni) e decidendo una sintesi condivisa da tutte le parti. Inoltre in merito al caso di Eluana Englaro, la legge che si voleva fare approvare non sarebbe servita a nulla, in quanto la sentenza che dava la possibilità di poter procedere all'interruzione dell'alimentazione (e non una sentenza di morte) era una decisione del massimo grado di giudizio del nostro Paese, incontrovertibile da qualsiasi legge promulgata postuma alla sentenza perché semplicemente non riesaminabile. Quello che si è venuto a creare, in soldoni, è un polverone inutile e triste: se lo sapevo io che ho studiato Diritto all'Istituto Tecnico Industriale (e non ho fatto Giurisprudenza), mi vengono seri dubbi sulla conoscenza delle basi del diritto e delle regole civili (che condividiamo in qualità di cittadini italiani) da parte dei nostri rappresentanti.

Bilanci di fine anno

Il 2009 è ormai alle porte, e come consuetudine la fine di un anno coincide con il tempo dei bilanci. Bilanci che decretano questo 2008 come un anno pieno di cose belle, ma al contempo un anno di cui non andare particolarmente fieri (ma forse più che l'anno il problema vero è il sottoscritto).

Partiamo dall'Università. Di diritto va sicuramente citata la mia tanto agognata Laurea in Ingegneria dell'Automazione, che mi ha anche aperto le strade alle prime proposte lavorative. Tuttavia ho deciso di affinare ulteriormente le mie conoscenze, per cui ho cominciato subito la Laurea Specialistica per non perdere la concentrazione (tanto poi la perdo ugualmente in maniera purtroppo molto facile). Tanti altri miei amici si sono laureati quest'anno, anche se alcuni - purtroppo - non sono riuscito a vederli: Gelino, Bondi, Basile, Tonini e Raga hanno conseguito la laurea triennale (rispettivamente in Ingengeria Informatica i primi due, Ingegneria dell'Automazione gli altri due e Fisica), mentre Osni, Pera, Lellino, Marica, Maga, Filo e Zivieri hanno conseguito la laurea specialistica (rispettivamente in Economia, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Civile, Ingegneria Astronautica, e Ingegneria dell'Automazione gli ultimi tre). Chiedo perdono se ho dimenticato qualcuno o non sono stato preciso (aspetto commenti per correggere questa pagina), comunque i miei più sinceri complimenti a tutti quanti. Tutto ciò però mi mette di fronte una realtà molto dura, e cioè che in questi anni ho battuto un po' la fiacca, se è vero che molti miei amici hanno conseguito la laurea specialistica nello stesso tempo in cui io ho maturato la laurea triennale. Certo, non tutti siamo uguali, ma la domanda più ricorrente che mi sono fatto quest'anno è "Come mai una volta ero fra i primi e oggi sono così indietro?". Evolversi è sempre bello, ma scoprire che si perdono i colpi ti fa sentire una autentica nullità. Poi certe volte ritengo che i miei interessi siano finiti altrove, specie nell'informatica, nelle reti sociali (maledetto Facebook 😉 ), nel ballo e negli anime giapponesi; ma è anche vero che gli interessi non possono sostituirsi al lavoro di una vita, altrimenti con cosa si campa? Urge un cambiamento di prospettive, e in questo è una ritrovata fede in Dio, che in questi ultimi tempi stavo lentamente perdendo, che mi ha dato una grossa mano: può sembrare banale, o al contrario può apparire quasi voler fare gli "sboroni"; ma penso che avere fede nel Signore significhi anche accettare un certo stile di vita che non comprende l'ozio. Fuggendo l'ozio, infatti, tutte le cose ed i problemi riacquistano la giusta dimensione ed importanza, tutto riacquista un suo ordine e tutto è più facile da svolgere. E' proprio da qui che voglio ricominciare, così come ho già ricominciato a seguire gli incontri in Parrocchia, con mia soddisfazione.

Quest'anno però è stato un anno importante anche per altri motivi. E' stato l'anno in cui mi sono iscritto per la prima volta ad una associazione, prendendovi parte attivamente: l'associazione all'ImoLUG è stata forse l'esperienza dal punto di vista professionale più importante di quest'anno, dopo ovviamente il conseguimento della Laurea. Penso che questa associazione possa dare molto al territorio imolese e faentino, e questo mi fa ben sperare per il futuro del gruppo, che in poco tempo conta già un'ottantina di soci senza purtroppo avere ancora una sede fisica dove ritrovarci periodicamente; sede che potrebbe essere finalmente la partenza di tutte le attività che il Presidente da tempo ha in serbo per noi soci e per tutti gli interessati al mondo Open Source. Un'ideologia, quella Open, che applicherei volentieri anche nella politica e in alcune economie, specie quella energetica. Già, quest'anno mi sono anche interessato alla politica, pensando che informandomi sui problemi del mio paese e su quali siano le soluzioni adottate per porvi rimedio potessi imparare altre cose, avere una visione più completa del mondo e crearsi un'opinione; incentivato da quella grande novità che per me è rappresentata dal Partito Democratico. Purtroppo però notavo che più mi interessavo a questi problemi, meno ero concentrato sui miei studi; per cui ho deciso di tornare sui miei passi. Tuttavia penso che la politica sia una cosa molto importante, visto che decide le regole della nostra convivenza civile; vorrei solo che le informazioni che pervengono dal Palazzo siano il più trasparente possibile. Per esempio quando vedo il telegiornale, a me me ne frega relativamente dell'opinione dell'uno o dell'altro schieramento, mi interesserebbe sapere cosa c'è scritto in ciò che hanno deciso, visto che non penso che tutti noi siamo totalmente scemi e visto che, più che le parole, sono le leggi che parlano...

Ma veniamo agli altri aspetti: quest'anno è stato anche un periodo pieno di vacanze, ben 3. La classica vacanza con i miei amici (Ale, Cia, Ross, Manuelito e Washò), questa volta diretti all'isola d'Elba (LI), immediatamente seguita da una settimana con i miei a Molveno (TN), e preceduta a fine giugno dal il soggiorno di una settimana a Cesenatico (FC) con i miei, mia sorella e la mia nipotina Martina. Già, all'inizio di quest'anno sono diventato zio, e questo ha cambiato molto la vita di tutti noi; anche quella del sottoscritto, che non aveva mai avuto a che fare così da vicino con dei bambini molto piccoli. Sono veramente affascinato nel vedere che ogni giorno Martina impara qualcosa di nuovo, costruisce uno dopo l'altro i tasselli per imparare a comunicare con il mondo i propri bisogni, le proprie esperienze ed emozioni. E, osservando lei, penso anche a come noi siamo cresciuti e continuiamo a crescere, ma soprattutto come sebbene passino le generazioni le necessità dell'uomo - già tutte presenti nelle richieste di un bambino - siano rimaste le stesse. Altre bellissimi momenti di relax sono arrivati da ulteriori viaggi, come lo stupendo weekend a Sestola (MO) ad inizio anno con i miei amici, le numerose gite di un giorno al mare a Cervia (FC), Punta Marina (RA) e Marina di Ravenna (RA) e poi il recente viaggio d'istruzione a Ljubljana, in Slovenija, assieme ad alcuni miei compagni del corso di Dinamica delle Macchine e dei Robot LS, dove in due giorni abbiamo macinato più di 900 km di automobile.

Per quanto riguarda il ballo, anche quest'anno ho partecipato allo spettacolo Flashdance per la festa del C.S. Campanella (e parteicperò a breve anche all'edizione 2009). Spero di continuare ancora a ballare, perché ballare è un'attività che in qualche modo ti tiene in forma, ti fa divertire e conoscere tante persone, ma soprattutto ti fa sognare e ti fa rimanere a metà fra la terra e il cielo, come una magia che si spegne quando la musica finisce.

Dal punto di vista sportivo c'è da sottolineare il rientro in attività dell'Autodromo di Imola, con il bellissimo weekend del WTCC. Purtroppo non sono riuscito ad andare a vedere la gara di persona, tuttavia ho seguito la gara per televisione ed è stata divertentissima. Per quanto riguarda la Formula 1 quest'anno ha vinto Hamilton sulla sua McLaren. Tutto sommato un risultato che ci sta: ha vinto il binomio uomo-macchina indiscutibilmente più forte del lotto, visto che Raikkonen si è perso per strada e Massa - seppure sia letteralmente esploso - non ha saputo mettere la zampata nei momenti decisivi, oltre ad aver accumulato troppo ritardo ad inizio stagione. La Ferrari vince meritatamente il mondiale costruttori, perché indubbiamente è stata globalmente la squadra più forte, in quanto Kovalainen non ha apportato alla sua squadra l'aiuto necessario a riportare il titolo costruttori a Woking. Ma la vera emozione è stata vedere Vettel e la Toro Rosso Minardi dominare il GP d'Italia. La grande piccola scuderia di Faenza ha corso una stagione strepitosa diventando la sesta forza del mondiale (la prima dei "privati") dietro a nomi altisonanti come Ferrari, McLaren-Mercedes, BMW, Renault e Toyota, ma correndo un finale di stagione da terza-quarta formazione del lotto. Se riusciranno a trovare in pilota dotato come Vettel (che vorrei in Ferrari assieme ad Alonso o Kubica) e a dare una certa continuità nelle prestazioni della macchina, la prossima stagione ne vedremo delle belle!

E l'ambito affettivo? Lasciamo stare: a parte qualche incontro con mie vecchie conoscenze durante l'estate, sembrava che in questi tempi avessi trovato la persona giusta, ma come al solito mi tengo tutto dentro. Fatto sta che oggi ci sto mettendo una pietra sopra, perché non me ne voglio più fare un cruccio. Se qualcosa dovrà capitare capiterà, e al diavolo tutte le paranoie del caso. Oggi sarò single e non ne sarò contento, ma magari in futuro sarò impegnato con una ragazza e rimpiangerò il periodo in cui ero da solo. Per cui cercherò di vivere con serenità, a questo ci penserà il Signore se lo vorrà.

Propositi per il nuovo anno adesso non ne ho. L'unica cosa che vorrei è continuare seriamente l'Università per acquisire ulteriore esperienza e laurearmi specialista il prima possibile, per buttarsi velcemente nel mondo del lavoro. Solo così riuscirò a crearmi una prospettiva di futuro, che mi tolga l'etichetta di studente mantenuto. Questo è il mio "lavoro" e devo concentrarmi su questo. Gli amici e il resto che colora la vita sono tutti doni del Signore, che continuo e continuerò sempre a ringraziare e che prego affinché non mi manchino mai.

Un altro gettone

Un altro anno si chiude e ancora una volta ci si trova a fare il punto della situazione, in questo immancabile appuntamento - arrivo e partenza - in cui la giostra della nostra vita si ferma e attende di ripartire.

Mentre tiro fuori un nuovo gettone per un altro giro, ecco che ripenso a questo 2007. Un anno tutto sommato buono, ma che purtroppo mi ha visto anche perdermi nel classico bicchiere d'acqua con facilità, e dove ho spesso deciso di rimanere a galla piuttosto che fare la fatica di aggrapparmi al bordo con un colpo di reni. In ogni caso - come ho già detto - è stato un buon anno: in ambito universitario ho concluso gli esami e sto preparando le conoscenze basilari per redigere la Tesi di Laurea; mentre in ambito "artistico" ho partecipato a ben due spettacoli del Club The Stars (il 7 gennaio, per la tradizionale festa del Centro Sociale Campanella, e il 17 marzo per la festa imolese del Lom à Mérz), a qualche allenamento assieme alla squadra agonistica della compagnia (non penso proprio di essere all'altezza, però mi ha fatto piacere poter essere utile quando ce n'era bisogno; e poi nessuno nasce professionista, occorre talento e formazione) e una gara di Boogie-Woogie (assieme a Beatrice) nel quale ci siamo piazzati al 6° posto. Quest'anno - memore di quel "mi devo dare una mossa" coniato lo scorso anno - ho provato anche a frequentare amicizie diverse: non saranno arrivati i grossi risultati pensati al momento del varo di quello slogan, però penso di aver comunque aperto i miei orizzonti ed interessi frequentando altre persone. Per esempio ho scoperto una certa propensione anche per il cinema "impegnato" andandoci qualche volta con Chiara quest'estate. E poi ho continuato a vedere musical o altri film sulla danza: quest'anno si sono aggiunti al repertorio Dirty Dancing, Singing in the rain, Step Up e - più di recente - Hairspray. Vanno inoltre ricordati i viaggi di quest'anno, all'insegna del puro relax: la vacanza con i miei a Molveno (TN) (se volete divertirvi facendo sport e riposarvi, può essere una buona scelta) e la gita a Firenze (che, strano ma vero, non avevo mai visitato). Inoltre le tante feste a cui ho partecipato con gli amici: i vary party di compleanno, il bellissimo Carnevale a Le Cupole, le recenti lauree di Roby e Ale, e degli Automatici tutti.

E in ambito sportivo? L'Italia si è tolta tante soddisfazioni: ha passato la fase a gironi per gli Europei (così i giornali finiranno di mettere sulla graticola il povero Donadoni), la Ducati e Bastoner fanno tricolore un iride a due ruote come non accadeva da quasi trent'anni, mentre Iceman compie l'impresa di vincere con la Ferrari al primo anno in rosso, con una Rossa che batte tutto e tutti dimostrandosi la squadra (e non tanto la vettura) più forte del lotto. Peccato per il Teloncino, più volte in lotta per la agognata promozione e ora in piena bagarre per non retrocedere...

Beh, ci sono state anche cose brutte, in particolare l'aggravarsi delle condizioni di salute di mio padre nella prima parte dell'anno (con numerosi viaggi ed esami a Milano presso l'IEO), con la conseguente operazione a Bologna. I problemi, si sa, sono nati per essere risolti: speriamo che questo sia uno di quelli conclusi, visto che finora tutto scorre normalmente. Inoltre i miei continui sbalzi d'umore (e, forse, d'amore...) che mi fanno sentire veramente una persona inutile e poco interessante (non poche volte mi sono chiesto "Ma chi è quella che si vuole beccare uno sfigato come me?" Ai posteri l'ardua sentenza 😉 ), ma per questi non c'è cura a parte una buona dose di fiducia nei propri mezzi e un briciolo di ottimismo.

Bilanciando, sono tutto sommato contento di questo giro di giostra, ma preferirei un giro migliore, quel giro che ti lascia qualcosa in mano. Che so ... una laurea? Beh, questo dovrebbe essere il giro buono, quasi annunciato. Spero solo che possa cambiarmi la vita, almeno in termini di motivazioni: quando - iscrivendomi all'Istituto Tecnico - mi ero fatto già un progetto dei miei studi futuri, l'Università non era affatto nei miei piani. Anzi, la ritenevo quasi una perdita di tempo, visto che l'esperienza spesso si fa sul campo di lavoro e non fra i banchi. Forse conseguire il titolo di dottore potrebbe almeno farmi dire "Mi ero sbagliato". Un proposito per il prossimo anno? Lo stesso dell'anno scorso, visto che le cose sono andate bene, e cioè che quest'anno possa sempre essere orgoglioso di ogni cosa che faccio; e per questo devo impegnarmi al massimo su tutti i fronti, cercando di perdere meno tempo possibile. Motto che vince non si cambia, no? 😉

E insieme a questo trovare il tempo di aiutare (o anche solo ascoltare nei momenti difficili) chi mi sta intorno, a cominciare dalla mia famiglia e dai miei amici, fino a tutto il resto del mondo.

E che il Signore ci aiuti, e ci dia la speranza per costruire un mondo più giusto.