Questo post è stato iniziato molti mesi fa, poi non avendo il tempo di finirlo e pubblicarlo, con il passare del tempo ha subito metamorfosi per renderlo sempre più attuale. Lo pubblico ora perché avevo voglia di rendervi partecipi delle mie elucubrazioni ironiche in fatto di Formula 1, visto che in passato alcuni dei miei lettori avevano gradito. E anche perché tanto lavoro non pubblicato sarebbe stato sprecato. Il Blog "ricomincia" - se possiamo dire così - con un sano goccio di ironia e pazzia (ogni tanto ci vuole).
A breve comincerà la stagione 2010 di Formula 1. Ma prima di buttarci a seguire questa nuova sfida fra Rosse, Lattine e compagnia bella, forse è il caso di dare uno sguardo a dove eravamo rimasti, ovvero alla passata stagione. Un'annata particolarmente incolore per tutti, chi per i risultati, chi proprio perché i colori non li aveva. A cominciare proprio dai vincitori.
A sorpresa vince la prima arrivata: tali Braun GP. I noti rasoi (la sigla GP sta per Grande Pelatura) hanno filato dritto per buona parte del Campionato; poi a metà stagione hanno perso in affilatura ma hanno comunque prodotto risultati importanti, gestendo il vantaggio sugli avversari fino alla vittoria finale. Bisogna fare davvero i complimenti a Ross Brawn, l'ex stratega della Ferrari che una volta sbarcato in casa Honda con il suo carico di banane nel 2008 si è messo a disegnare questa vettura. Peccato che i musi gialli abbiano deciso di abbandonare la tenzone ad inizio stagione, per evitare - giustamente - di dover tagliare il personale dell'azienda Honda. Peccato che così sono rimasti a piedi tutti i meccanici della squadra corse. E qui il buon Brawn ha buttato il cuore oltre la banana, acquisendo - insieme al suo compagno di merende Nick Fry - la squadra e facendola debuttare come se niente fosse. Ross credeva tantissimo in questo progetto (per forza, l'aveva fatto lui) e ha fatto di tutto per portarlo a compimento. La macchina presentava una livrea minimale: completamente bianca, con una striscia nera ed una gialloverde fosforescente (tratto di un'evidente sponsorizzazione segreta degli evidenziatori Stabilo Boss); oltre a tante novità tecniche, tra cui quella della doppia lama, pardon un doppio fondo, per una migliore rasatura della pista. I risultati non si sono fatti di certo attendere, tanto che i due piloti destinati ormai al pensionamento, ovvero Bottone e il Barrichello, sono improvvisamente diventati dei fenomeni. Nessuno riusciva ad eguagliare il ritmo imposto dalle Braun, almeno fino a metà stagione. Poi le cose sono un po' cambiate: sono comparse le lattine, che si sono messe le ali e hanno lanciato la linguetta di sfida ai rasoi per la conquista del titolo. Gli altri non sono stati altro che degli spettatori, che a turno hanno provato ad urlare e a dire la propria. Dapprima la Toyota, poi la Ferrari, quindi la McLaren e - sul finale di stagione - Williams e Force India. I veri comprimari di questa stagione sono stati la Toro Rosso, assolutamente deludente dopo l'exploit dell'anno prima, la BMW, che ha puntato tutto sul KERS (acronimo di Ke Ennesima Rivoluzione Scassata) salvo poi abbandonarlo dopo un quarto di stagione e la Renault, che ha alternato ad un Alonso maiuscolo - nell'annata più nera dei francesi da quando sono tornati in Formula 1 - piloti sempre più inutili. A cominciare da Nelson Piquet Jr, un personaggio al quale qualsiasi presunto "pilota con la valigia" (e qui gli esempi si sprecano: dal mitico giardiniere Yoong ad altre comparse come Sarrazin, Marques, Lamy, Mazzacane ecc.) può chiedere di farsi fare le scarpe: perché il "crashgate" che è saltato fuori a metà stagione dimostra solo che questo figlio di papà non ha avuto personalità nell'opporsi con forza a tale deprecabile combine, denunciando poi il Geometra Vitellone solo una volta che questo lo ha appiedato, e per questo è stato impunito. E' giusto ricordare che lui in questa combine ha fatto la sua parte, mettendo ridicolamente a rischio l'incolumità sua, dei suoi colleghi, degli addetti ai lavori e degli spettatori. In attesa di vederlo (purtroppo) ancora nel mondo delle corse, è stato ingaggiato a parametro zero dall'EuroNCAP in veste di collaudatore. Guiderà - come i suoi colleghi collaudatori dell'EuroNCAP - svestito, con una gessatura rigida color marroncino riportante uno strano cerchio giallonero sulle tempie.
E la Ferrari? Per le Rosse è stata un'annata sfortunata, soprattutto per l'incidente occorso al Filippino e per il successivo arrivo di Sfigatella, il quale lasciando una Force India in netta ascesa per accasarsi a Maranello ha fatto forse la più grossa cavolata degli ultimi anni, almeno dal punto di vista sportivo. Però si sa, alla Ferrari non si può dire di no... In ogni caso la GES composta da Domenicali, Baldisserri (Quattrocchi) & co. non è esente da errori, per cui occorre rimboccarsi le maniche e fornire al Matador e al Filippino una macchina decente.
Comunque il Campionato 2010 si preannuncia davvero incerto, più che altro perché non è ancora certa l'intera rosa dei partenti. Nelle ultime ore ci sono stati degli addii eccellenti: dopo la Honda lo scorso anno hanno annunciato il ritiro la BMW, che lascerà che la Sauber torni a produrre le macchine con le creme solari ad alta protezione, e ora anche la Toyota, che abbandona il progetto Yaris monoposto (dopo 7 anni di delusioni e soldi buttati via) e lascia a piedi un grandissimo Trullidialberobello, che si è accasato alla nuova Lotus, che della Lotus ha solo il marchio. Insieme a tutti questi addii dobbiamo annunciare un'altro forfait clamoroso: anche la Safety Car, infatti, ha deciso di abbandonare la Formula 1. Infatti quest'anno non è riuscita ad acquisire i punti necessari per fargli vincere qualche premio dal benzinaio, per cui ha deciso per il ritiro dal circus con effetto immediato. Ecclestone non ha ancora trovato come sostituire questo importante pezzo della Formula 1 moderna: fra i possibili candidati figurano la Batmobile guidata da David Coulthard vestito da Superman (come sul podio di Monaco di qualche anno fa), Luigi (la Fiat 500 di CARS), la biga rossa fiammante di "Asterix alle Olimpiadi" guidata da Sochmacher, la 313 di Paperino. E i dubbi ci sono anche fra chi arriva: oltre alla già citata Lotus, la Virgin Racing (che probabilmente di vergine ha solo il fatto che la monoposto non ha mai visto la galleria del vento); il progetto del team di Adrian Campos, che alla fine è stato ceduto ad una cordata ispanico-tedesca (il team si chiama Hispania, ma i soldi sono teutonici) e le cui macchine sono state pensate originariamente nientemeno che da Dallara (siamo sicuri che non si tratti di Tony?); la Mercedes ha deciso di lasciare la McLaren ed acquisire una buona fetta (il 75%) dei rasoi Braun. Ma le agenzie dell'ultima ora danno per certa la candidatura di una nuova squadra: la livrea sarà viola, il numero di gara 00, i piloti sono un certo Dick Dustardly e Muttley. E indovinate chi saranno il progettista e il capo meccanico? Ma certo! I più adatti per questa squadra: Mike Coughlan e Nigel Stepney, in barba alla radiazione che hanno ricevuto; e a questo punto potrebbe aprirsi uno spiraglietto per il Geometra Vittellone per il ruolo di Team Principal...
Ok, questa tragicomica recensione è terminata. Spero vi siate pisciati dal ridere. A presto!!!