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Arriva Balthasar

Dopo 8 anni di onorato servizio, ecco che Melchior piano piano esce di scena. Ormai le sue potenzialità stavano diventando sempre più insufficienti, senza contare che inspiegabilmente (oppure no?) la partizione di Windows XP soffriva cronicamente di rallentamenti ingestibili (al limite del crash di sistema) che portavano nel 100% dei casi al reset del PC. Certo potevo reinstallare tutto, ma non ne avevo proprio il tempo e la voglia visto che comunque il PC era insufficiente per due utilizzi per cui ho il pallino: le macchine virtuali e le simulazioni automobilistiche. Nel tempo ho aggiornato alcuni pezzi di Melchior finché ho potuto (aggiunte spesso condivise in questo blog), ma oramai il collo di bottiglia era diventato il microprocessore, un AMD AthlonXP 1250 che ormai faticava a caricare un video di YouTube. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato vedersi regalare F1 2010 - il videogioco ufficiale della Formula 1 - e non poterlo utilizzare né su Melchior né su Arael (il mio notebook) perché la scheda video che montavano non rispondeva ai requisiti minimi di sistema dei videogiochi moderni. Fra l'altro fu sempre la Formula 1 (ma allora fu Grand Prix 4) a portarmi all'acquisto di Melchior... Il nuovo PC - acquistato presso Computer House, a pochi passi da casa mia - non è un supercomputer, ma penso risulti un buon compromesso fra prestazioni e portafoglio, che montava già tutto quanto cercavo da un po' di tempo, almeno nella configurazione base del PC che avevo in mente. Questo nuovo compagno di avventure non poteva non ereditare la nomìa del predecessore, e quindi è stato battezzato come Balthasar, il secondo dei tre supercomputer che formano il MAGI System, uno dei pilastri non solo dell'agenzia speciale NERV, ma della gestione ed amministrazione della città fortificata di Neo Tokyo-3 nel mondo immaginario di Neon Genesis Evangelion. Balthasar monta un microprocessore Tri Core della AMD da 3.1GHz (AMD AthlonII X3 445) su una scheda madre Sapphire (PI-AM3RS760G) con scheda audio (Realtek ALC662) e video (ATI Radeon 3000 da max 512MB mutuati dalla RAM di sistema) integrata. La soluzione della scheda video integrata non è certamente una soluzione molto performante, ma per gli usi a cui finora sono abituato (anche di gaming) mi garantisce comunque i risultati che mi bastano, senza contare che il chipset AMD 760G dà la possibilità di upgrade futuri grazie alle funzionalità Hybrid Graphics, nel caso voglia aggiungere successivamente una scheda video discreta (ovviamente AMD/ATI). La RAM è composta da due banchi Transcend DDR3 1333 MHz da 2GB, il masterizzatore DVD SuperMultiDrive è un LG GH22NS50 e l'Hard Disk è un Western Digital da 1TB a 7200rpm e 64MB di cache. Tutto è contenuto in un cabinet della Nilox con alimentatore da 500W. Da Melchior ho mutuato la scheda PCI che aggiunge a Balthasar due porte FireWire standard e una i.Link (per la videocamera), la tastiera e il mouse. Ho effettuato invece un cambio di monitor: oramai abituato al formato Wide fra televisori e notebook, continuare a lavorare con un classico LCD da 15" con 8 anni di vita mi sembrava alquanto scomodo, anche perché cominciava a mostrare un po' i segni del tempo. Così ho approfittato della presenza in negozio di un monitor PackardBell Viseo 200T Touch Edition da 20" Wide di seconda mano, utilizzato solo per pochi mesi e ancora in garanzia, che ho comprato per € 100. Inoltre ho deciso di rendere indipendente Balthasar dalle bizze della rete Wi-Fi, vista anche sua la posizione infelice rispetto al router casalingo; così ho acquistato una coppia di adattatori per reti PowerLine della ASUS (ASUS PL-X31M), in modo da usufruire della rete elettrica per trasportare il segnale di rete dal router al PC, con un notevole miglioramento delle prestazioni della rete stessa. Il tutto (monitor incluso) per la cifra di € 500. Su Balthasar ho installato Microsoft Windows 7 Professional SP1 (principalmente per i software ad uso accademico e i giochi proprietari) e Ubuntu GNU/Linux 11.04 Natty Narwal, entrambe nell'edizione a 64bit, anche se questa volta sono stato tentato di provare altre strade che vorrei intraprendere da un po' di anni, come Debian o Arch. Soluzioni che comunque conto di provare su macchine virtuali, ora che finalmente il processore Tri Core monta il set di istruzioni AMD-V dedicate per la virtualizzazione e VirtualBox va alla grandissima. La cosa che mi ha stupito è che Windows con 7 ha fatto un prodotto finalmente accettabile e che tutto sommato apprezzo, e che l'installazione di Ubuntu è stata facile e molto più rapida di Windows 7, ma che soprattutto ha riconosciuto e reso funzionante da subito tutte le periferiche, anche la funzione touchscreen del monitor, mentre in Windows non funzionava l'audio e ho dovuto cercare i driver appositi. Questo per chi crede che Linux sia difficile da installare 🙂 Ora ho tra le mani un calcolatore pronto a macinare kilometri di piste virtuali (con ogni mezzo a disposizione) e sistemi operativi da provare, in attesa di installare anche qui emulatori di altre macchine come DOSBox e MAME. Sperando che Balthasar abbia lunga vita come il suo predecessore. A proposito, che fine farà Melchior? Non lo so ancora: il mio desidero sarebbe fare una bella, sana e civile operazione di trashware, ovvero rimetterlo in sesto, installare una distribuzione GNU/Linux (occhio alla leggerezza) e donarlo a qualche scuola, ma potrebbe prendere anche altre strade ancora tutte da vagliare. Male che vada me lo tengo io e lo utilizzo come server domestico, cosa su cui vorrei lavorare ed imparare un po' di nozioni 🙂

E’ giunto Arael

Scrivo dopo un po' di tempo per varie cause. Fra i vari ritrovi con i miei amici per vedere le immancabili partite della Nazionale di calcio nel difficile cammino del Campionato Europeo, è arrivato il nuovo portatile.
Arael, in onore del 15° angelo proposto in Neon Genesis Evangelion (il primo a lanciare attacchi psichici volti a conoscere e comprendere l'animo umano e l'unico in assoluto ad attaccare e rimanere in orbita satellitare), è il nome del Toshiba Satellite Pro A210-18R che ho comprato da Città Computer, assieme ad un blocco aggiuntivo di RAM di 2GB. Le motivazioni che mi hanno spinto a fare questa scelta: buona compatibilità con Ubuntu (meglio che con Ramiel), fornitura dei supporti di ripristino sia di Windows Vista Business (installato di default) sia di Windows XP Professional, entrambi a 32 bit. Ho provato a mettere su Windows XP, ma un problema alla Wireless (probabilmente dovuto ai driver preinstallati) non permetteva l'accesso alla mia rete wireless criptata, per cui per ora ho lasciato Vista. Poi ho installato Ubuntu: dopo aver capito che i miei supporti di installazione non venivano letti dal portatile (non so perché) sono riuscito ad installare la distribuzione sudafricana grazie ad un CD della 7.10 trovato su Linux Magazine, immediatamente aggiornata alla 8.04. Anche qui ho riscontrato problemi iniziali per configurare la scheda wireless (mentre su Ramiel era integrata nella CPU Intel Centrino, qui è un dispositivo della Atheros), poi dopo aver consultato un po' di guide sul Web sono infine riuscito ad installare i driver giusti da utilizzare on NDISwrapper (magari quei driver vanno bene anche per Windows XP...). Ora posso dire che funziona tutto alla perfezione, e che Arael è un portatile perfettamente sfruttabile anche su Ubuntu, visto che sono supportate perfino alcune fra le più importanti fra le famigerate scorciatoie da tastiera!
Qualche detrattore del sistema operativo di casa Redmond potrebbe storcere il naso di fronte all'acquisto di un portatile con doppia licenza Microsoft, ma alla fine mi è sembrata la soluzione migliore (visto anche il prezzo comunque abbordabile) per i miei utilizzi, anche e soprattutto in vista del futuro: spero infatti che Arael abbia una vita molto più lunga di Ramiel.
In ogni caso un ringraziamento particolare a tutti quelli che hanno risposto al mio appello sulla mailing list dell'ImoLUG, sia a chi ha postato suggerimenti (via commenti) qui sul Bloginex101.

ginex101 Notebook Contest: aperto ufficialmente il Casting

Pubblico anche sul Bloginex101 la mail (leggermente corretta per renderla grammaticalmente più esatta) che ho lasciato nella mailing-list dell'ImoLUG, sperando che anche i miei pochi lettori qui presenti (ben vengano anche altri pareri, ovvio) sappiano darmi qualche dritta.
Devo fare presto per l'ultima condizione (vedi il testo in basso): Windows XP è destinato a sparire dal mercato del software alla fine di questo mese...

Poiché il mio portatile (un Toshiba Satellite M40-281) mi sta facendo vedere i sorci verdi a causa - molto probabilmente - di qualche contatto elettrico nella scheda madre (si spegne quando gli pare per poi riaccendersi quando gli pare a lui, oltre al fatto che ieri ogni tanto mi impazziva la tastiera), e poiché la garanzia è scaduta ad inizio anno, sono incerto se aggiustare quello che ho (ovvero spedirlo in assistenza) oppure comprarne uno nuovo.
In tal caso i vincoli che richiedo sono i seguenti:
  • Compatibilità (il più possibile piena) con GNU/Linux, in particolare con Ubuntu.
  • Compatibilità con alcuni software proprietari che potrebbero servirmi per i miei studi universitari: certamente con MATLAB (ma è quella meno problematica da questo punto di vista), poi CoDeSys (software per programmazione e simulazione PLC) e - forse - Solid Edge (CAD tridimensionale). C'è però da dire che CoDeSys e MATLAB potrei facilmente virtualizzarli con VirtualBox (oltre al fatto che per MATLAB esiste la versione per GNU/Linux), quindi il più problematico rimane Solid Edge, visto che virtualizzare il 3D è ancora impossibile.
  • Se possibile, evitare Windows (S)Vista e mantenermi un'installazione di WinXP

Forse chiedo un notebook impossibile...
Qualche amante del Mac ha già amichevolmente cominciato ad "assalirmi", però vorrei sentire prima il vostro emerito parere. 😉

Forse la soluzione più adatta sarebbe un EeePC con WinXP, ma non so se il piccolo gioiello della ASUS sarebbe adatto per le mie esigenze di studio...
Aggiungo qui che non butterei affatto via l'ipotesi di farci girare qualche videogioco (tipo PES 5 o rFactor) 😉
Invito chiunque voglia darmi una dritta a lasciare un commento necessariamente a questo post e non altrove, identificandosi chiaramente (scegliendo Nome/URL, tanto l'URL è facoltativo). In questo modo potrò riferirmi direttamente alle vostre opinioni nei post futuri, in particolare per ringraziare chi mi darà una dritta azzeccata! 😉

Fault, failure e upgrade

E' un periodo strano per i miei oggetti di uso quotidiano: mentre ieri ho fatto l'upgrade software (ce n'era bisogno, visto che era un po' vecchiotto) al mio Nokia N73 - che adesso si presenta con un lettore musicale molto più bello e performante del precedente - la Fiat Punto 55 S di mia mamma, che spesso utilizzo nel weekend per uscire con i miei amici, mi ha lasciato a piedi (si era accesa la spia che segnala problemi all'iniezione) alle porte di Imola nella notte fra l'1 e il 2 giugno. Chiamato il carro attrezzi e trasportata l'auto fino al meccanico, scopro martedì (lunedì era festa...) che il tutto era dovuto a un fusibile che si era bruciato. Un po' seccato per i soldi spesi per il trasporto dell'auto fin lì (€ 80), ma in ogni caso meglio così.
Quello che è messo peggio è il mio portatile: i problemi elettrici di Ramiel sembrano essersi diffusi (domino effect?), e ora si spegne/accende quando gli pare a lui (altamente seccante, specie mentre stai lavorando per Sistemi Operativi o per Diagnostica e Controllo). Inoltre ieri è andata perfino in tilt la tastiera: spingevi il tasto di Shift e lui vedeva la pressione del tasto funzione, quello spesso presente nei portatili per abilitare alcune funzioni hardware, oltre al fatto che in certi istanti qualche pulsante non funzionava o veniva visto come un altro carattere limitrofe.
Ma la cosa più sfortunata e che in questo periodo il computer mi serve per esercitarmi per l'esame di Sistemi Operativi, e io ho assoluto bisogno di Linux. Va a finire che dovrò chiedere in prestito Ireul a papà e virtualizzare Ubuntu con VirtualBox...

ODF per tutti, senza più scuse

Nei mesi scorsi si è parlato a lungo della "guerra dei formati", una "guerra" che alla fine ha decretato l'esistenza da parte della ISO di due formati standard per i documenti da ufficio: l'Open Document Format (ODF) [ISO/IEC 26300 e standard italiano UNI CEI ISO/IEC 26300] - uno standard completamente aperto creato dal consorzio OASIS - e l'Office Open XML (OOXML) [ISO/IEC DIS 29500] sviluppato da Microsoft. Grazie a tale decisione occorrerebbe che tutti si adattassero, abbandonando i formati di file a cui oramai ci eravamo abituati, per intenderci doc e xls in primis: quelli, infatti, sono "standard" imposti dal mercato ma non sono stati decisi da nessuno, tant'è che è risaputo che tali formati presentano incompatibilità da una versione all'altra, oltre al fatto di non essere propriamente sicuri (leggete gli Aspetti Negativi su Wikipedia).
Microsoft ha fornito già dallo scorso anno un Add-in per Word per la conversione da ODF a OOXML e viceversa, tuttavia non si era dimostrato brillante. Anche la Sun microsystem - già creatori di Java e proprietaria di OpenOffice.org, Solaris, e più recentemente, di VirtualBox - ha fatto altrettanto rilasciando il Sun ODF Plugin for Microsoft Office, un Add-in per Microsoft Office (dal 2000 al 2007) per Microsoft Windows (dal 98 a Vista). La notizia è di Punto Informatico di ieri, e io l'ho appena provato su Ireul, il portatile di mio padre.
Devo dire che si comporta molto bene (direi proprio 1:1) su documenti di testo e sui fogli di calcolo molto semplici creati con OpenOffice.org, non c'è invece una perfetta rappresentazione delle formule scritte (dipendenti dal programma utilizzato, in quanto non penso che queste non siano comprese nello standard): OpenOffice.org Math gestisce le formule, infatti, in maniera molto differente (ma più efficente) di Microsoft Office Equation Editor. In ogni caso vi consiglio caldamente di scaricare il Plugin e di utilizzare i formati standard, anche perché io non invierò mai più per email documenti in formati non standard: se prima potevo capire chi aveva una vecchia versione di Office, ora non ha più scuse.
Qualcuno si chiederà: ma perché non hai provato tutto ciò nei tuoi PC? Per un motivo molto semplice: utilizzo OpenOffice.org sia su Ubuntu sia su Windows, sia su Melchior sia su Ramiel. Ormai non so più cosa sia Microsoft Office, e mi vedete preoccupato? 😉

Contatto

A questo punto è evidente che il problema di Ramiel è un qualche contatto, probabilmente proprio nella motherboard.
Come ho fatto a constatarlo? Semplicissimo: è bastato premere leggermente con un dito nello chassis nella parte adiacente alla tastiera (dove c'è della semplice plastica) e immediatamente sotto il pulsante di accensione e il portatile magicamente (?) si spegne. Non solo, ma presenta tutti gli altri problemi descritti nei post precedenti: Ramiel non si accende più anche se la batteria non è scarica, inoltre collegandolo alla corrente Ramiel non dà comunque segni di vita, a meno che non lo si premi da qualche parte oppure lo si shakeri in po'.
E ora? Per adesso tento di andare avanti così almeno fino alla fine del terzo ciclo della Specialistica, poi vedrò se chiamare l'assistenza e spedirlo oppure pensare di acquistarne uno nuovo (ipotesi che per ora non vorrei prendere in considerazione).

Tutto risolto?

Avevo scritto tempo fa dei problemi di Ramiel, ma non vi ho poi detto come è andata a finire.
A Città Computer non hanno potuto fare altro che confermare la natura del problema ma, non avendo gli strumenti necessari per spingersi ulteriormente nella diagnosi, non mi hanno potuto dire altro. Le ipotesi erano due: o il guasto risiedeva nell'alimentatore esterno (il caricabatterie, per intenderci) oppure - peggio ancora - in un contatto interno alla motherboard. Su consiglio di Città Computer, ho fatto visita a Noris pensando fosse un centro specializzato Toshiba (cosa che, in realtà, non è più vera). Essendo nelle stesse condizioni del centro precedente, mi hanno fornito le stesse ipotesi, con l'aggravante che il centro assistenza più vicino fosse a Bologna, e con la notizia che, se il problema fosse stato nella scheda madre, Ramiel mi sarebbe stato via almeno una ventina di giorni. Mi hanno però suggerito, se mi era possibile, di provare a cambiare l'alimentatore esterno per avere la certezza di dove fosse il guasto, purché la potenza d'uscita fosse conforme con quella dell'alimentatore originale. Poiché Ireul (il portatile di mio padre) utilizza lo stesso alimentatore, ho fatto cambio con mio padre. Il risultato? Non lo grido ad alta voce (non si sa mai), comunque dopo due settimane di utilizzo tutto sembra funzionare di nuovo a meraviglia. E a babbo (per l'uso che ne fa) la situazione è - finora - assolutamente indolore.
Per ora mi sono quindi salvato da un ipotetico abbandono di Ramiel, a cui auguro ancora tanti anni di vita. D'altronde il commento di Misato Katsuragi nei confronti di Ramiel è eloquente: "Una vera e propria fortezza volante!" (Neon Genesis Evangelion, "Battaglia decisiva a Neo-Tokio 3", Episodio 6).
Per un degno sostituto voglio aspettare ancora un po' di tempo: spero che nel frattempo i Dell con Ubuntu arrivino anche in Italia, oppure che l'Eee PC della Asus esca nella versione con lo schermo più grande...

Ramiel ha dei problemi

E' da un po' di tempo che il mio portatile - un Toshiba Satellite M40-281 - soffriva di alcuni problemi di natura elettrica: ogni tanto era impossibile accenderlo. Anche se la batteria era carica, e addirittura non dava segni di vita nemmeno con la presa elettrica inserita. Oggi mi sono deciso a portarlo da Città Computer - negozio dove l'avevo acquistato - per gli accertamenti del caso: non penso minimamente che sia un problema alla batteria, penso piuttosto che sia più probabile un danneggiamento dell'alimentazione interna alla macchina.
A questo punto spero che Ramiel possa tornare a casa il prima possibile, evitando di spendere un capitale (visto che la garanzia è scaduta all'inizio di quest'anno).

L’Acquirente in Fiera

Sabato scorso sono andato alla Fiera dell'Elettronica a Faenza (RA). Era parecchio che non andavo a una di queste fiere, e nel frattempo avevo finito gli inchiostri per la mia stampante Epson Stylus DX4250.
A parte la ressa all'entrata (ho parcheggiato la macchina alle 9.00, ora di apertura della Fiera, e ho pazientemente fatto 20 minuti di fila) e il grande caos di persone, ho trovato della roba abbastanza interessante. Oltre agli inchiostri per la mia stampante, alle cartuccie per Jack e ad un cavo audio per Büs Büs, ho comperato una porta Bluetooth USB, una semplice scheda audio IN/OUT USB (molto utile per aggiungere un secondo canale d'uscita, specie mentre si utilizza Mixxx e si vuole un uscita cuffie isolata), un lettore Floppy Disk USB (per cui devo ringraziare moltissimo mg55 per avermelo cambiato domenica pomeriggio, visto che quello che avevo comprato io non funzionava) e una nuova scheda TV per Melchior - una Hauppauge WinTV PVR-150 MCE - che va a sostituire la mia desueta Mentor TV per la quale ho sempre fatto fatica a trovare qualsiasi cosa: documentazione, caratteristiche tecniche e - soprattutto - un qualche modo per farla andare su Ubuntu.
La cosa che mi ha fatto più piacere è che ognuna di queste periferiche è risultata (fatta eccezione per la scheda TV, con cui non ho avuto ancora tempo di smanettare) al volo compatibile con GNU/Linux, quando Windows XP mi ha dato un po' di problemi al primo colpo (ma stava già facendo altre cose...), e al secondo ce l'ha fatta andando autonomamente e in automatico a cercare i driver da Internet. Alla faccia di chi dice che GNU/Linux è ostico da usare! 😉

Melchior cambia la casacca

Da qualche giorno, per essere pronto quando uscirà KDE 4 all'inizio del prossimo anno, ho installato anche il desktop KDE 3.5.8 sull'Ubuntu Gutsy di Melchior, trasformandola così in una Kubuntu! Per ora GNOME è ancora installato, ma se riuscirò ad ambientarmi bene potrei quasi quasi rimuoverlo definitivamente.
Era da parecchio che non utilizzavo KDE: è il Desktop Environment (per intenderci, l'ambiente grafico) con cui ho iniziato ad usare Linux (merito di una Knoppix prima e di una Mandrake poi). Dopo aver provato un po' anche GNOME, mi convertii a quest'ultima grazie ad Ubuntu fin dalla prima release 4.10. E' esattamente dal 2004, infatti, che non uso stabilmente KDE, a parte qualche sparuto e timido tentativo. Ora, invece, vorrei usarlo stabilmente in preparazione di KDE 4, che si preannuncia un ottimo Desktop Environment.
Per ora sembra funzionare quasi tutto bene, gli unici due problemi che riscontro sono la poca stabilità di Compiz Fusion e i problemi che riscontro ogni tanto con la rete Wireless, tanto che mi è toccato di rimettere su Wicd per GNOME. Conto però che con l'aiuto di qualche wiki on line e della comunità Linux riuscirò a risolvere tutti i problemi.